20/11/2013

Intervista alla Dott.ssa Manuela Palumbo – HR Co-Ordinator di Arthur D. Little S.p.A.

In occasione del Business Game di Arthur D. Little S.p.A, abbiamo chiesto alla Dott.ssa Manuela Palumbo - HR Co-Ordinator di fornirci maggiori dettagli su questo strumento di selezione: a cosa serve, quali capacità personali mette in luce e, soprattutto, come affrontarlo nel migliore dei modi…Buona lettura!

Il Business Game è uno strumento di supporto per la selezione del personale.
Qual è il valore aggiunto rispetto alle modalità più tradizionali?
Il business game permette a studenti al termine del loro percorso accademico di proiettarsi “nella realtà”, di poter per la prima volta percepire la loro conoscenza universitaria non più come un “fine”, ma come uno strumento di risoluzione di situazioni concrete, situazioni che possono afferire sia alla loro vita sociale che alla loro imminente vita professionale. Il business game proietta gli studenti verso un modello didattico tipico di un Master post laurea, permettendo loro di costruire un legame più forte tra conoscenze e decisioni da prendere, in modo da comprendere che le prime sono al servizio delle seconde. Il business game quindi, rispetto a modalità di selezione più tradizionali, consente di osservare meglio in un candidato questa attitudine a sapersi orientare in una realtà complessa, nella quale è necessario considerare e analizzare molteplici variabili prima di prendere una decisione o scegliere una soluzione.
  
Quali sono le competenze e le attitudini che emergono durante le attività di simulazione aziendale? 
Il business game si basa su un’interazione di gruppo che deve portare alla definizione di scelte condivise, scelte “del gruppo” appunto: in una simile modalità ogni partecipante riesce, spesso in modo quasi inconsapevole, a mettere in evidenza simultaneamente competenze tecniche e caratteristiche interpersonali, razionalità e creatività, propensione alla leadership piuttosto che al team working.
Inoltre, data la durata prolungata di un business game, unita al fatto che le interazioni sono di tipo paritetico (da studente a studente, in quanto il moderatore interviene solo in modo sporadico), le attitudini dei partecipanti emergono in modo più spontaneo e sincero rispetto a quanto possa avvenire in un tradizionale colloquio formale.  Aspetto questo molto importante per una valutazione del candidato il più possibile corretta.

Quali suggerimenti si sente di dare ad un giovane che si appresta a partecipare a un Business Game e quali sono gli errori da evitare?
Il principale suggerimento è di affrontare questa esperienza con una predisposizione mentale il più possibile aperta e flessibile. Il ragionamento in prima battuta deve essere guidato dall’intuito piuttosto che dalle nozioni possedute, che invece entrano in gioco in un secondo momento. In ultimo, trattandosi di lavori di gruppo, l’errore da evitare sempre è quello di giudicare in modo affrettato gli altri componenti del team lavoro, valutandone capacità e competenze in relazione a quelle da voi stessi possedute. 

Ci può dare qualche anticipazione sul Business Game in programma per il 28 novembre 2013?
I contenuti dei business game (saranno due) possono essere svelati solo il giorno 28 novembre. Possiamo però anticipare che uno sarà più teso a valutare le soft skills e l’altro a valutare le technical skills.
Una cosa è certa, saranno entrambi molto divertenti e appassionanti.
 

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